domenica 13 dicembre 2009

Ho trovato un articolo in cui viene spiegato come:
- la diffusione del Web 2.0 e dei nuovi strumenti di interazione a essso legati (blog, forum, wiki...) ha rivoluzionato le metodologie di formazione e apprendimento a distanza promuovendo forme diverse di apprendimento collaborativo, le quali pongono il fruitore al centro di una molteplicità di relazioni e lo rendono partecipante e attivo, nonchè costruttore di conoscenza
- l'Europa negli ultimi dieci anni ha incentivato l'utilizzo delle nuove tecnologie negli Stati membri promuovendo l'alfabetizzazione informatica
- la poca dimistichezza con le nuove tecnologie faccia rischiare di essere tagliati fuori dal processo di apprendimento e quindi come sia necessario intervenire in tre direzioni: coinvolgimento della polazione matura e delle fasce deboli, supporto alle aziende di dimensioni limitate e agli enti locali, aggiornamento docenti

3 commenti:

  1. L'articolo è molto interessante ... illustra in modo chiaro e dettagliato come lo strumento del web 2.0 non debba esser visto con diffidenza ma piuttosto come un mezzo per migliorare ed arricchire il mondo dell'educazione, per un apprendimento sempre più afficace, basato su una comprensione profonda, attraverso un percorso costante e continuo ... permanente. L'e-learning infatti consente un apprendimento vasto, una grande autonomia d'azione, stimola la curiosità e amplifica l'utenza, libera l'educazione da determinazioni spazio-temporali. Pollice alto ...

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  3. Ricco di spunti. Che tipo di conoscenza si verrà ad affermare con le tecnologie? Sarà una somma di connessioni in superficie, oppure l'uomo riuscirà a darne un senso? Come vedete ho il terrore della tecnica fine a se stessa...E' meglio avere 10 teste vuote connesse che una testa sola, ma piena? Quest'ultima, tolto il punto interrogativo, è la citazione di un guru delle tecnologie... Indovinate chi è!

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