mercoledì 23 dicembre 2009

Potenzialità sociali delle nuove tecnologie

Negli Stati Uniti il Digital Youth Project mette a fuoco le potenzilità sociali, umane e didattiche del rapporto tra media, digital e giovani.
L'indagine rivela come i giovani vadano sviluppando online competenze sociali e tecniche, spesso che gli adulti non riconscono e valorizzano. Questo grazie ad un uso della Rete spesso finalizzato a intensificare rapporti quotidiani con persone che già conoscono. Cellulari messaggistica istantanea e siti social network contribuiscono ad apporfondire relazioni con amici e compagni di scuola, aprendosi al contempo in un inedito ma stimalante "spazio pubblico di rete". Al contempo una fetta più ridotta ricorre ai new media per creare e gestire relazioni in ambiti in cui nutrono interessi particolari. In entrambi i casi l'apprendimento è autonomo e destrutturato, basato su prove ed errori, in ambienti orizzontali e arricchiti dal costante feddback altrui. Ciò consente secondo agli adolescenti americani, secondo lo studio, d'imparare a relazionarsi con gli altri e a gestire la propria identità pubblica, oltre che ad essere più motivati all'apprendimento.

Tecnologie e potenzialità sociali

mercoledì 16 dicembre 2009

Uso e abuso delle tecnologie nei giovani

http://www.lopinionista.it/notizia.php?id=141
Negli ultimi anni la diffusione della tecnologia informatica ha introdotto notevoli cambiamenti nello stile di vita un importante elemento di innovazione e supporto alla didattica nelle scuole di ogni ordine e grado.
Il Segretario generale dell’Eurispes, Prof. Marco Ricceri, ha illustrato nel corso della Prima Conferenza Internazionale su Media ed Educazione, dati e risultati emersi in particolare dal Rapporto Italia 2007 e dal 7° Rapporto Nazionale sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Tali dati denunciano che ormai in Italia il 56% dei bambini tra i 9-10 anni ha un telefono cellulare, il 38,7% lo utilizza soprattutto per inviare dei messaggi sms, il 30,2% fa in media da una a tre telefonate al giorno, il 32,5% lo spenge solo prima di andare a dormire. I giovani fra i 16 ed i 24 anni si inviano in media 15 messaggi al giorno.” Uno studio condotto dal prof. Daniele La Barbera dell’Università di Palermo su un campione di oltre 2.200 studenti delle scuole superiori e pubblicati dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, evidenzia che un adolescente italiano su cinque soffre di comportamenti disfunzionali rispetto all’uso di cellulari, di Internet e dei nuovi tecno-apparati.

domenica 13 dicembre 2009

Ho trovato un articolo in cui viene spiegato come:
- la diffusione del Web 2.0 e dei nuovi strumenti di interazione a essso legati (blog, forum, wiki...) ha rivoluzionato le metodologie di formazione e apprendimento a distanza promuovendo forme diverse di apprendimento collaborativo, le quali pongono il fruitore al centro di una molteplicità di relazioni e lo rendono partecipante e attivo, nonchè costruttore di conoscenza
- l'Europa negli ultimi dieci anni ha incentivato l'utilizzo delle nuove tecnologie negli Stati membri promuovendo l'alfabetizzazione informatica
- la poca dimistichezza con le nuove tecnologie faccia rischiare di essere tagliati fuori dal processo di apprendimento e quindi come sia necessario intervenire in tre direzioni: coinvolgimento della polazione matura e delle fasce deboli, supporto alle aziende di dimensioni limitate e agli enti locali, aggiornamento docenti

mercoledì 9 dicembre 2009

psico-tecnologie
http://www.garito.it/testi/Psychotechnologies.pdf

Psico-tecnologie

Ho trovato interessante questo articolo perchè riflette su come la realtà virtuale porta lo spettatore all'interno della visione all'opposto dei libri, che collocano la visione all'interno dello spettatore e quindi come i media cambiano la percezione dell'uomo.

venerdì 4 dicembre 2009

Per capire

Francesc Pedró: per capire quel che sta accadendo
Una parola sui sistemi d'apprendimento

di Francesco Vettori
18 Aprile 2006
Francesc Pedró è attualmente senior analyst presso il Centre for Educational Research and Innovation della Organisation for Economic Co-operation and Development (OECD).

Lo spazio e il tempo dell’apprendimento stanno cambiando, ma stanno cambiando anche l’insegnare e gli insegnanti? E quali nuove pratiche contribuiscono a trasformare la didattica? Penso che i più concordino sul fatto che la maggioranza degli insegnanti faccia quel che può per migliorare le proprie pratiche di insegnamento, pur entro i limiti del ragionevole. Il fatto è che le autentiche innovazioni nell’insegnamento o gli autentici insegnanti che innovano arrivano a malapena a rappresentare il 10% della forza di insegnamento in tutto il mondo. E la ragione non è imputabile alla complessità delle tecnologie ma per un verso alla mancanza di un sistema di incentivi a favore degli insegnanti che promuovono innovazione e miglioramenti e per l’altro alla mancanza di modelli di insegnamento più flessibili. Venendo a mancare questi incentivi e guida, perché dovrebbero investire tempo e sforzi maggiori di quanto non sembri loro ragionevole? Oggi a scuola si fa molta più attenzione agli strumenti tecnologici con Internet e il computer in primo piano, eppure il comando più usato per il computer rimane “copia e incolla”: come spiegare questo divario? Dal mio punto di vista è una questione di impegno e preparazione. “Copia e incolla” è il modo più facile per produrre un pezzo di qualcosa. Ma nessuno può sostenere che così facendo si scopra o costruisca conoscenza - è semplicemente un modo di avere meccanicamente a che fare con l’informazione, e non sostanzialmente. Hai ottemperato un compito/uno scritto, ma in realtà non capisci che cosa vi hai messo tu - e quindi non impari nulla. Se questo fosse il solo modo per interagire con il computer e internet, dovremmo lasciarli perdere a meno di non puntare ad avere cittadini passivi. Dunque, il computer e internet dovrebbero stare in classe non solo al fine di usarli a compier compiti, ma anche perché questa è la sola maniera grazie alla quale gli alunni possono imparare come usarli efficacemente e sapientemente - purché ci sia un insegnante che li accompagna in questo processo. Non sono soltanto strumenti, come carta e penna. Piuttosto essi sono dei dispositivi che mediano l’informazione e soltanto un loro uso appropriato riesce a trasformare questa informazione in conoscenza.Pensando alla “compressione del tempo e dello spazio”, per cui sembra non esserci abbastanza tempo e spazio per nulla, che cosa crede che gli studenti abbiano perso e guadagnato rispetto a qualche decennio fa, con così tante occasioni di comunicazione?Ci sono chiare prove che mostrano che le due maggiori perdite sono il gioco naturale, che interagisce con oggetti reali e altri bambini, e la comunicazione faccia a faccia - invece che via tastiera e schermo. Riguardo a ciò, è spesso citato che la gente trova più facile comunicare per email o sms che di persona, poiché non c’è bisogno di mostrar stessi come realmente si è. Ma penso anche che di queste perdite la responsabilità non sia degli alunni ma nostra.Per altro verso, gli alunni hanno molto guadagnato in termini di rottura delle barriere di spazio e tempo. Possono comunicare con altri giovani di tutto il mondo, tanto da cominciare a sentirsi veri cittadini del mondo che conoscono culture, problemi e speranze di altri posti. Hanno guadagnato un mondo sulla punta delle loro dita. E noi dovremmo aiutarli a far di questo il miglior uso, a partecipare attivamente alla creazione della società della conoscenza e prevenirli dal diventare masse digitali invece di attori reali.

giovedì 3 dicembre 2009

43a Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali CEI


Potenziale delle nuove tecnologie
Il Papa vuole indicare, in atteggiamento propositivo e costruttivo, alcune delle potenzialità che queste nuove tecnologie digitali aprono a chi le utilizza e le "vive".Queste caratteristiche aprono a nuove potenzialità:
- molte vie per comunicare istantaneamente con gli altri, anche a grande distanza.
- possibilità per i giovani di nuovi incontri, nuove comunicazioniI giovani attraverso le nuove tecnologie vanno oltre i comuni luoghi di incontro e di aggregazione. Nuovi luoghi attivano così nuove comunicazioni (varie, fatte di messaggi audio, video, fotografie, comunicazioni istantanee, teleconferenze, ecc.), determinando nuovi incontri e nuove modalità di relazione.
- possibilità di comprendersi meglioConoscere nuove persone, in tutto il mondo, incontrare amici di religione, cultura ed usanze diverse dalle nostre, apre la via non solo ad una maggiore diffusione di informazioni e conoscenza, ma anche ad una sempre maggiore comprensione reciproca. Soprattutto i giovani, naturalmente aperti all'amicizia ed all'accoglienza del distante e dell'altro, posso sfruttare la dimensione universale delle nuove tecnologie per comprendere meglio i propri amici, anche dall'altra parte del mondo.
- possibilità nuove per creare nuove comunità di amiciSpesso si lamenta da parte dei giovani la tendenza a chiudersi in sè stessi, in una specie di narcisismo individualista. Le nuove tecnologie che hanno nella parole "amicizia" e "comunità" i loro concetti fondamentali, posso aiutare i giovani a percepire nuovamente l'idea di comunità e di relazione amicale aperta agli altri.
- possibilità di avere più informazioni e notizie dal mondoI giovani sono avidi di informazioni e di notizie.
- possibilità di condividere opinioni ed ideeInternet offre non solo informazioni. Nella rete, soprattutto, possono crearsi importanti luoghi di condivisione di idee. Luoghi nei quali le idee non vengano solo propogandate o enunciate in modo dogmatistico, ma possano essere condivise realmente.
Vi sono altre potenzialità espresse dalla Rete:
- mantenere contatto tra le famiglie anche se distanti- interattività che facilita apprendimento- progresso sociale stimolato dalla diffusione delle nuove tecnologie e da una maggiore possibilità di conoscenza ed apprendimento.
"Ho trovato interessante questo articolo, in quanto mi sembra ribadisca brevemente alcune delle potenzialità positive che le nuove tecnologie offrono alle nuove generazioni in termini di relazioni e di apprendimento.

mercoledì 2 dicembre 2009

La tematica che m'interessa approfondire è in ordine all'uso delle tecnologie tra gli adolescenti, in particolare, come l'uso di questi strumenti modifica il loro modo di apprendere per individuare delle strategie adeguate allo scopo di proporre loro delle conoscenze che captino il loro interesse e il loro modo di conoscere.